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Internazionalizzazione

Verifiche e Documenti nelle Operazioni con l’Estero

Per alcune aziende, il superamento dei rigidi standard qualitativi imposti dai propri clienti, nonché l’abitudine di dialogare con alcuni loro centri di acquisto in Europa può dare la forza per iniziare a lavorare in modo autonomo con il mercato estero. In questo breve articolo, forniamo le prime considerazione da fare al riguardo e indichiamo quali sono i principali documenti da utilizzare.

Principali verifiche

Una volta raccolte tutte le informazioni utili per operare in sicurezza con l’estero (rischio Paese, esame mercato di riferimento, trasporti, assicurazione crediti, presenza distributori, rete commerciale ecc.) i principali punti di verifica riguardano:

  • la scelta finale dei Paesi di destinazione;
  • la necessità di eventuali certificazioni o autorizzazioni per esportare i propri prodotti;
  • l’eventuale provenienza di prodotti che si vogliano commercializzare in aggiunta ai propri prodotti in Italia, e i relativi risvolti fiscali;
  • la quantificazione delle imposte applicate alle merci che si intendono commercializzare ed in particolare i dazi;
  • la documentazione comunemente utilizzata nelle operazioni con l’estero.

Documenti utilizzati nelle operazioni

I documenti utilizzati più comunemente nel commercio con l’estero sono:

  • fattura commerciale per l’estero: devono essere riportati gli elementi essenziali secondo la normativa fiscale vigente e le altre informazioni che possono essere comunque utili. E’ emessa nella lingua e nel numero di copie richieste dal Paese destinatario della merce. Deve essere emessa il giorno di partenza della merce; alcune specifiche sono diverse se la destinazione è UE o Extra UE;
  • packing list (distinta di carico): è emessa dal venditore e in essa sono riportati:
    • il numero di fattura cui la distinta fa riferimento;
    • il numero e la tipologia dei colli spediti;
    • la descrizione delle merci contenute in ciascun collo;
    • eventuali estremi del container all’interno del quale vengono caricate le merci;
  • certificato di origine (documento di origine non preferenziale): attesta l’esatta ed ufficiale origine delle merci da sdoganare. Va richiesta alla Camera di Commercio competente territorialmente. È uno strumento indispensabile per la dogana del Paese importatore che può così verificare il regime daziario da applicare alla merce;
  • certificato EUR.1 o altri certificati di origine preferenziale: costituisce il titolo giustificativo per l’applicazione del regime tariffario preferenziale (dazio ridotto o nullo) in base agli accordi bilaterali tra l’Unione Europea ed alcuni Paesi. Viene rilasciato dalla Dogana e si tratta di un documento che serve ad attestare l’origine comunitaria delle merci. Come previsto dalla normativa comunitaria, il venditore può anche assumersi la responsabilità di dichiarare in fattura l’origine preferenziale;
  • DDT (documento di trasporto): I principali documenti di trasporto sono le lettere di vettura marittima, aerea, ferroviaria e stradale. Il documento attesta la stipula di un contratto di trasporto tra il mittente ed il vettore e comprova la presa in carico della merce da parte del vettore per effettuarne la spedizione nei termini convenuti tra le parti;
  • certificato di assicurazione: è un documento che riporta le condizioni e le clausole del contratto di assicurazione stipulato sulla merce in corso di trasferimento;
  • altri: si tratta di altri documenti che risultano obbligatori per alcuni settori (es. certificati sanitari nell’alimentare).

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