In questo articolo, suddiviso in più parti, cercherò di rispondere a due delle domande che molti si pongono: come procedere all’ apertura partita iva nel 2016 concretamente? Quale regime fiscale scegliere?
- Potrebbero interessarti anche:
- Come aprire partita iva nel 2016: parte 2
- Lavoro autonomo: la formazione deducibile.
- Imprenditoria femminile, bandi e agevolazioni
- Regime forfetario 2017
Per esperienza personale posso dire che spesso i clienti che hanno “fatto da sé” in occasione dell’inizio attività hanno commesso alcune leggerezze, si sono dimenticati di qualche adempimento, o hanno avuto inconvenienti di vario tipo. L’inesperienza gioca brutti scherzi, e spesso costosi!
Per coloro i quali si sentono particolarmente avventurosi o per chi ha le idee chiare, nell’articolo Come aprire una partita iva ho spiegato quali sono i passi concreti per aprire la partita I.V.A. ed iniziare l’attività, con l’iscrizione alla C.C.I.A.A. ecc. Rimando a quell’articolo per ogni informazione di carattere pratico. Per la parte fiscale, continuate a leggere!
Per i lavoratori autonomi e le ditte individuali, iniziare l’attività e procedere all’ apertura partita iva nel 2016 comporta invece la necessità di scegliere il regime fiscale più adeguato alle proprie esigenze. Da quest’anno è possibile scegliere due regimi, quello ordinario in contabilità semplificata o il regime forfetario, che è il “regime naturale” per coloro i quali rientrano nei parametri previsti, salvo opzione per il regime ordinario. Vale la pena di ricordare che il “regime dei minimi” è soppresso a partire dal 2016 e non è più possibile accedervi, ma vale ancora solo per coloro i quali vi aderivano già da prima della fine del 2015.
Per coloro che intendono aprire la partita I.V.A. nel 2016 e iniziano l’attività, è previsto il regime forfetario c.d. “start up”, che rappresentata una variante del forfetario, prevede una durata di 5 anni e un’imposta sostitutiva al 5% (in luogo del 15%).
I requisiti di accesso e di permanenza per l’ apertura partita iva:
Di seguito riporto brevemente i principali requisiti di accesso e di permanenza al regime (ovviamente per chi intende aprire la partita I.V.A. nel 2016 i requisiti da rispettare sono da considerare “in previsione”, per rimanere entro i limiti).
Ai fini dell’adozione del nuovo regime forfetario 2016 l’età è irrilevante e non è previsto alcun limite di durata, può quindi essere applicato finché permangono i requisiti richiesti.
- Ricavi conseguiti / compensi percepiti, ragguagliati ad anno, entro i limiti individuati nell’apposita tabella, in base al codice attività. Nel 2016 tutti i limiti sono stati aumentati di 10.000€, per i professionisti di 15.000.
In presenza di più attività cui risultano applicabili soglie di ricavi / compensi diversi, si fa riferimento alla soglia più elevata.
- Spese sostenute per l’impiego di lavoratori non superiori a € 5.000 lordi annui a titolo di lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione, lavoro prestato dai familiari dell’imprenditore.
- Costo complessivo dei beni strumentali (per la definizione clicca qui) posseduti alla data del 31.12 non superiore a € 20.000. Per il computo del valore dei beni strumentali non si considerano quelli di costo fino a € 516,46 mentre si considerano al 50% quelli ad uso promiscuo (autovettura, telefono cellulare, altri beni utilizzati sia per l’attività che personalemente). Per i beni in locazione / comodato si considera il valore normale. Per i beni in leasing rileva il costo sostenuto dalla società concedente. Gli immobili non hanno comunque rilevanza, qualsiasi sia il titolo di possesso.
Segui gli aggiornamenti per non perdere la seconda parte della guida all’ apertura partita iva per il 2016,
o metti un like sui social per avere gli aggiormaneti in automatico attraverso il tuo canale preferito.
Se sei interessato ad approfondire il regime fiscale di ingresso nel mondo delle partite iva, dai un occhio all’articolo dove ho descritto le novità per il regime forfetario 2016
Buongiorno dott. Forcella, svolgo attività principale di facilitatore di gruppi tenendo corsi con attività ludiche, di movimento e attività all’aperto; si tratta di corsi con scopo di self-help e crescita personale. Vorrei aprire la p.iva, ma tra i codici ateco quello che più si avvicina mi pare di capire sia l’85.59.9 , in quanto non trattandosi di corsi professionalizzanti escluderei l’85.59.20 . Potrebbe darmi un suo parere? Un saluto cordiale, Luca
o forse come facilitatore, essendo una attività non classificata, rientra nel 74.90.99?
Grazie
Luca
Buon pomeriggio Luca,
leggendo la Sua descrizione dell’attività, mi orienterei verso il codice 88.99.00: ALTRE ATTIVITA’ DI ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE NCA.
Trovo corrispondenza nella parte che indica: Servizi di counselling, di orientamento e simili, svolti a favore di individui erogati da specialisti che forniscono servizi di consulenza.
saluti,
Nicola Forcella
per aprire la partita iva, ci contatti sul nostro sito http://www.forcellacommercialistapadova.it: offriamo un servizio completo, che annulla la distanza tra la sede del cliente e il commercialista utilizzando mezzi innovativi di gestione della fatturazione attiva e passiva, pensato per le persone fisiche e le piccole società, in contatto con noi e sotto la nostra costante supervisione.
Se la risposta la soddisfa, perché non lo fa sapere mettendo un commento o una recensione sulla nostra pagina Facebook ?
Le pongo un quesito avendo constato l’avvedutezza delle sue puntuali risposte. Causa storia lavorativa “a pezzi”, in gran parte all’estero e irrecuperabile, a 58 anni ho meno di 6 anni di contribuzione militare compreso (di 10 se riscattassi l’università), per giunta da ricomporre. Ora potrei generare un reddito probabilmente ottimo come professionista senza cassa con p. iva, ma commercialisti, caf (e anche un impiegato inps abbondantemente consultato in merito alle possibilità di ricongiunzione) mi hanno segnalato o suggerito che in Italia se anche riuscissi a lavorare ben oltre i 70 anni, qualsiasi reddito guadagnassi, i miei contributi non produrrebbero una pensione significativamente superiore all’assegno sociale. E’ davvero così? Cosa posso fare?
Buona sera Giampiero,
premetto che non sono esperto in questioni pensionistiche e non sono in grado di effettuare una seria simulazione, ma purtroppo si deve tenere conto di un doppio requisito: anzianità contributiva, ed età anagrafica. Purtroppo il primo dato le sarà sempre sfavorevole, anche versando somme significative (tra parentesi c’è anche un limite massimo di reddito su cui si pagano i contributi alla GS, circa 100.000€) probabilmente (e quanto mi dice riguardo all’impiegato INPS lo confermerebbe) non riuscirebbe a raggiungere i requisiti minimi.
saluti,
Nicola Forcella
Buongiorno ,vorrei un informazione. Ho aperto la partita Iva nel luglio 2016 per la mia attività professionale (medico) .vorrei capire se il limite dei ricavi conseguiti, per beneficiare del regime forfetario , é sempre 30000 oppure deve essere ricalcolato in base al periodo in cui è stata aperta la partita IVA(quindi 6 mesi).
La ringrazio anticipatamente
Filippo
Il limite dei ricavi nel primo esercizio di entrata nel regime forfetario va sempre ragguagliato ad anno. Nel suo caso, avendo iniziato a luglio, si contano 6/12 ovvero ½ di anno. Quindi 15.000€ di ricavi per l’intero scorcio di 2016.